...non esiste la musica per bambini, esiste la musica
F. Romana Motzo
Jazzin’ Family presenta la prima rassegna musicale dedicata interamente alle famiglie 0-3 anni.
4 Concerti di 4 stili differenti: contemporaneo, jaz
Nessun palco o platea nella sala M3 del Teatro Massimo, che accoglierà i nuclei familiari (max 20) ed i musicisti in una dimensione di parità e senza barriere, per consentire la fruizione in totale libertà di movimento ed interazione da parte di bambini-e e genitori.
Il punto di forza condiviso di questo progetto è che non sia necessario modificare la forma del concerto proposto, ma che al contrario si debba aver cura delle modalità d’accoglienza, delle caratteristiche del luogo che conterrà l’esperienza condivisa, di come si potrà coabitare, musicisti e pubblico, durante i vari concerti. Un’intenzione comune che rende la musica un’esperienza vitale e necessaria.
A partire dal 30 ottobre, le domeniche mattina al Massimo sono dedicate all’inizio della vita.
Ticket
€ 20,00
Compresi diritti di prevendita
Biglietto valido per un nucleo familiare (genitori + bimb*)
per 4 eventi
€ 60,00
Compresi diritti di prevendita
Biglietto valido per un nucleo familiare (genitori + bimb*)
Rassegna musicale dedicata alle famiglie zerotre
Pensare ad una rassegna musicale dedicata alle famiglie 0-3 anni è stato un percorso di riflessioni importanti, che si sono connesse con fluidità alla mission di Jazzin’ Family, ma che hanno soprattutto indagato su come la musica, come esperienza fruita, dovesse porsi per un pubblico così sensibile. La musica che gira in tondo vuole narrare la storia di un viaggio capace di aprire orizzonti, portando con sé il concetto di musica come strmento dinamico, relazionale, capace di fare disfare e ricomporre forme esperienziali, che aderiscono alla profonda natura umana. La musica che narra la storia di popoli e culture diverse e che attraversa la storia rappresentando le epoche che si susseguono.
Il punto di forza condiviso di questo progetto è che non sia necessario modificare la forma del concerto proposto, pensando soprattutto alla fascia d’età del diretto fruitore, ma che al contrario si debba aver cura delle modalità d’accoglienza, delle caratteristiche del luogo che conterrà l’esperienza condivisa, di come si potrà coabitare, musicisti e pubblico, durante la stessa.
Da una parte emergono le fantasie in merito alle infinite variabili che il mondo dei piccolissimi mette in campo, soprattutto quando si tratta di entrare in contatto con un lingaggio espressivo fruito dal vivo.
Scegliere di eleminare la dimensione palco/platea (per altro improponibile in questa circostanza), rende possibile una libertà dello stare e dell’essere di tutti i presenti, capace di accogliere risposte altrettanto espressive tanto quanto la musica proposta. Dall’altra, il desiderio che la musica in tutte le sue forme stilistiche, possa essere fruita da ogni essere umano senza nessuna discriminante o deformazione, come se bambine e bambini picolissimi non potessero gioire o comprendere l’esecuzione di un concerto di stile classico o jazz o contemporaneo. Troppo piccoli per restituire un apprezzamento con un applauso? Ebbene, se si cerca un senso profondamente legato all’umana natura, la musica prescinde da ogni limitazione che la mente è capace di generare.
Diviene forte espressione di comunità e di identità, segnando ogni momento importante della vita, sia individuale che gruppale e generando connessioni a più livelli tanto che, anche dei bambini-e cosi piccoli-e, possono viverle generando la loro personale restituzione.
Che risposta, dunque, ci interessa generare quando creiamo un’esperienza come questa ? Sicuramente non può e non deve esserci nessuna forma predefinita o aspettativa in merito; al contrario, ci si dovrà attendere un ventaglio di possibilità che vanno dal rimanere rapiti ed in ascolto tra le braccia di un genitore, al correre per la stanza o danzare e gioire o piangere per l’intensità che solo la musica dal vivo sa creare, o avvicinarsi ai musicisti ed ai loro strumenti perchè affascinati ed incuriositi dalle frequenze potenti che emergono, per esempio, da un quartetto d’archi.
Ed è proprio qui che la sfida si fa interessante, perchè realizzare questo progetto non può prescindere dal fatto di trovare dei musicisti disposti a vivere questa esperienza, rimettendo in gioco tutti i parametri esecutivi che nel corso della loro carriera, hanno forgiato ogni singola professionalità.
In questa prima edizione, la sfida è stata accolta con entusiasmo e la rassegna vedrà 4 concerti per 4 ensemble, di 4 stili musicali differenti che quest’anno ci è sembrato importante proporre: contemporaneo, jazz, classico e tradizionale.
Iscriviti alla Newsletter per ricevere in anteprima info e promozioni sul festival e la prelazione sull’acquisto dei biglietti.